Il mercato finanziario del 2022 è stato caratterizzato da una certa instabilità e volatilità, con una tendenza generale ribassista.
Tra le diverse cause, possiamo considerare fattori come l’instabilità geopolitica, le tensioni commerciali e la crescente preoccupazione legata alla crescita globale.
Nonostante questo, il mercato offre ancora delle opportunità di investimento che possono portare a dei rendimenti interessanti per gli investitori disposti ad assumersi dei rischi calcolati.
Per farlo però è necessario partire da un’attenta gestione del portafoglio che punti a differenziare i propri investimenti, valutandoli sulla base dei propri obiettivi finanziari e del livello di rischio che si è disposti ad assumersi.
In questo articolo vedremo come è ancora possibile creare un portafoglio di investimenti bilanciato nel 2023, quali sono i pro e i contro dei diversi tipi di investimento e infine cercheremo di capire se e come è possibile identificare il proprio portafoglio ideale.
Come creare un portafoglio bilanciato?
Per capire come sviluppare un portafoglio di investimenti bilanciato è importante partire da un'analisi dei propri obiettivi, stabilire il proprio profilo di rischio e cercare di diversificare gli investimenti. Vediamo ora come si caratterizzano questi aspetti.
La prima cosa da fare è quella di definire i propri obiettivi d’investimento, tenendo conto del capitale che si sceglie di investire e del proprio orizzonte temporale, allo scopo di massimizzare i rendimenti attesi.
È importante poi determinare il proprio profilo di rischio, cioè il livello di tolleranza che si è disposti ad assumersi negli investimenti. Un investitore conservativo, ad esempio, potrebbe preferire una maggiore esposizione alle obbligazioni rispetto alle azioni, considerate generalmente più rischiose. Al contrario, un investitore più aggressivo sarà maggiormente orientato ad investire in azioni.
Per creare un portafoglio bilanciato bisogna inoltre diversificare gli investimenti, cioè investire in diversi asset come azioni, obbligazioni, fondi o ETF. Questo allo scopo di distribuire il capitale investito e i rischi assunti, in modo da massimizzare il primo e ridurre gli ultimi.
Infine, bisogna sempre ricordarsi di mantenere monitorati i propri investimenti e riesaminare regolarmente il proprio portafoglio per assicurarsi che sia sempre bilanciato, rispetto ai mutamenti del mercato.
Quali sono le principali tipologie di investimento?
Come abbiamo visto, un portafoglio bilanciato è composto da diverse tipologie di investimento e ognuna di esse comporta dei vantaggi e degli svantaggi. Vediamo assieme le principali.
Investire in azioni
Le azioni rappresentano una delle opportunità di investimento ideali per chi desidera costruire un portafoglio a lungo termine. Offrono infatti dei potenziali rendimenti elevati, a fronte, dell’assunzione di un certo livello di rischio.
Tra i principali vantaggi troviamo:
- Potenziali rendimenti elevati: le azioni tendono a generare rendimenti medi annui superiori rispetto a quelli dei titoli di Stato o dei conti deposito.
- Maggiore diversificazione: è possibile investire in azioni di diverse aziende e settori, riducendo così il rischio di perdere tutto se una dovesse andare male.
- Possibilità di crescita: le azioni costituiscono una quota di proprietà di un’azienda, più questa cresce e diventa redditizia, più aumenta il valore delle azioni acquistate.
Tra gli svantaggi ci sono da considerare:
- Rischio di perdite: le azioni sono sempre soggette all’andamento del mercato e alle performance delle aziende, il che significa che il valore delle azioni può diminuire.
- Volatilità: al contrario dei bond o dei depositi bancari, le azioni sono un investimento più volatile, in quanto i loro i prezzi possono cambiare molto rapidamente.
- Conoscenza limitata: l’investimento in azioni richiede un certo grado di conoscenza del mercato azionario e non tutti possono accedere a queste informazioni.
Investire in ETF
Per cercare di diversificare il proprio portafoglio può risultare molto utile l’investimento in ETF (Exchange-Traded-Funds), in quanto rappresentano dei fondi che sono in grado di replicare l’andamento di un indice di mercato.
Tra i principali vantaggi ci sono:
- Liquidità: gli ETF costituiscono degli investimenti molto liquidi, il che consente agli investitori di acquistarli e venderli con maggiore facilità durante la giornata.
- Basso costo: non avendo spese di gestione elevate, gli ETF sono solitamente più economici rispetto ai fondi comuni di investimento tradizionale.
- Diversificazione: replicando l’andamento di un indice di mercato o di un paniere di azioni, gli ETF offrono una vasta gamma di titoli con un solo investimento.
Tra i principali svantaggi troviamo:
- Volatilità: gli ETF tendono ad essere soggetti a delle fluttuazioni difficilmente prevedibili degli investimenti, maggiore è la volatilità di un ETF, maggiore è il rischio.
- Costi aggiuntivi: se da un lato hanno meno spese di gestione, dall’altro possono essere soggetti a costi aggiuntivi, come quelli di transizione sul mercato secondario.
- Rischio di “tracking error”: può capitare che gli ETF non seguano perfettamente l’indice o benchmark a cui sono legati.
Investire in Fondi
I fondi sono strumenti di investimento, gestiti da società di gestione del risparmio, che mettono assieme le somme di più risparmiatori e le investono rispettando regole volte a ridurre i rischi.
Alcuni dei vantaggi di investire nei fondi sono:
- Professionalità: i fondi sono gestiti da professionisti del settore, che hanno accesso a informazioni e risorse utili per individuare le migliori opportunità di investimento.
- Diversificazione: i fondi investono in una grande varietà di titoli come azioni, obbligazioni e immobili, evitando il rischio di investire in un solo titolo.
- Liquidità: essendo facilmente acquistabili e vendibili, i fondi comuni di investimento offrono una maggiore liquidità, rispetto ad altri investimenti.
Come svantaggi invece troviamo:
- Costi elevati: i fondi tendono ad essere caratterizzati da dei costi di gestione elevati, che possono ridurre il rendimento degli investitori.
- Dipendenza dal mercato: i rendimenti dei fondi sono direttamente legati all’andamento del mercato, oltre che da fattori esterni.
- Tassazione: i fondi comuni di investimento sono tassati con un'aliquota dell'imposizione su tali redditi proporzionale (flat) e pari al 26%.
Per un maggior approfindimento su questo tema, leggi il nostro articolo su quali sono gli strumenti finanziari disponibili sul mercato.
Quale è il portafoglio ideale?
Non esiste una risposta univoca a questa domanda, infatti, il portafoglio di investimenti ideale dipende molto dalle singole necessità e preferenze di ogni risparmiatore.
Certamente esistono alcuni aspetti “comuni” da tenere in considerazione. Come abbiamo visto, ad esempio, uno dei fattori più importanti per creare un portafoglio bilanciato è quello di diversificare i propri investimenti, allo scopo di ridurre i rischi e aumentare i rendimenti.
Ma in larga parte dipende da fattori individuali, come ad esempio la disponibilità finanziaria, i propri obiettivi, l’orizzonte temporale e il livello di propensione al rischio.
Come creare un portafoglio bilanciato nel 2023?
L’anno da poco conclusosi si è dimostrato particolarmente complesso per i mercati a causa di una serie di fattori, come le crisi geopolitiche e la crescita dell’inflazione, che hanno comportato una certa instabilità.
Nonostante questo, creare un portafoglio bilanciato nel 2023 è ancora possibile, l’importante è essere consapevoli di queste incertezze e adottare una strategia di investimento diversificata e a lungo termine che consenta di mitigare i rischi e massimizzare i rendimenti.
Così facendo si possono limitare i danni di una possibile perdita in caso di flessioni del mercato azionario o di un singolo settore.
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